Un viaggio indietro nel tempo nella civiltà contadina iblea

Il museo in grotte della civiltà agreste e il mulino ad acqua sono allocati nella splendida Modica – città che ha dato i natali a due personaggi illustri: Salvatore Quasimodo e Tommaso Campailla, nonché famosa per il suo cioccolato. Inseriti in uno splendido angolo di campagna siciliana, rappresentano un patrimonio culturale, antropologico, sociale ed etnografico, in un tempo.

Qui farete un salto nella Storia e nelle storie private di una stirpe di questo canto di mondo; sarete spettatori privilegiati della civiltà rurale iblea ormai estinta, ripristinata in maniera precisa grazie alla devozione della famiglia Cerruto, la quale conserva questo posto da ben quattro generazioni. Oggi, il Museo in grotte e mulino ad acqua sono una meta turistica visitata ogni anno da migliaia di viaggiatori.

Dicono del museo su TripAdvisor:

“Un posto magico, affascinante e suggestivo” (Alessia)

“Uno dei musei più belli mai visti” (Giancarlo)

“Museo in grotte e mulino ad acqua sono da non perdere!” (Sonia)

“Bellissima esperienza, raccontata con grande passione ed energia” (Ivette)

“Sentire poi l’odore della farina appena molita è una esperienza sensoriale unica” (Susanne)

“È un piccolo pezzo di storia sapientemente conservato e valorizzato” (Luigi)

“Bello, educativo e stimolante, il tutto ad un prezzo accessibilissimo … Si gode inoltre di una vista spettacolare” (Mara)

L’itinerario extra-ordinario si sviluppa in due tempi:

Il MUSEO comprende grotte e habitat ricchi di corredi e utensili dell’epoca, che ricostruiscono perfettamente la vita contadina e domestica della famiglia dei mugnai.

Il MULINO, invece, unisce alla conoscenza dell’ingegnosità e dell’arte contadina il fascino e la suggestività di luoghi e di un tempo svaniti.

Il Museo in grotte

Il museo in grotte comprende ambienti ricchi di corredi e utensili dell’epoca, che ricostruiscono perfettamente la vita contadina e domestica della famiglia dei mugnai.

La casa del mugnaio, annessa al molino, è costituita da una grotta adibita a dimora, con attigui stalla e fienile, anch’essi ricavati in grotte, ambienti che proiettano il visitatore indietro nel tempo per scoprire uno stile di vita affascinante e ormai scomparso.

Qui è possibile visitare sei sezioni:

La stanza degli attrezzi

Una raccolta di attrezzi di manutenzione del mulino, della casa per riparazioni, e infine, quelli relativi al lavoro nei campi.

La stanza del telaio

In un unico ambiente sono collocati gli attrezzi della tessitura. Il telaio atto alla realizzazione di coperte o lenzuola per la casa o delle bisacce per il lavoro, la macchina per filare, l’arcolaio, e il cerchio per il ricamo. Accanto, è collocato un piccolo presepe in pietre tufacee e terracotta a rappresentare i lavori della civiltà contadina.

La casa del mugnaio

Un’unica grotta, raccoglie e conserva suppellettili, testimonianze e tradizioni passate. Un ambiente molto molto intimo, ricchissimo di oggetti ormai dimenticati: “a naca a vientu”, sopra il tipico letto matrimoniale di paglia; “u cannizzu”, vecchio recipiente adibito a contenere il frumento; l’angolo cucina con la “tannura” di pietra, vasellami e recipienti vari.

 

Gli attrezzi dell’orto

In un corridoio poco distante dalla casa sono stati posti gli attrezzi usati dal mugnaio nella coltivazione dell’orto. Vi è una vasta esposizione di utensili tipici di cui ci si serviva per i lavori manuali.

La lavanderia

È un ambiente decisamente più femminile, anche se parimenti faticoso, in cui sullo spuntare dell’alba, le donne di casa si affaticavano a lavare i panni e a battere la tela per imbiancarla.

La stalla ed il fienile

Ambienti ancora vergini sia per la struttura sia per gli odori stessi che vi si respirano. Luoghi pittoreschi, con il pavimento di “cuticci”, la vecchia mangiatoia, i cumuli di fieno, i “crueddi” colmi di paglia, i “trarenti” di legno consumate dal tempo.

IL MULINO

L’antico mulino ad acqua costruito nella seconda metà del Settecento è un vero e proprio gioiello dell’arte contadina del secolo dei Lumi, un sistema ingegnoso di salti d’acqua, grazie ai quali la macina si mette in movimento. Un complesso meccanico intriso di poesia e fascino in cui si vede, si tocca e si odora la farina integra appena molita dalla pietra.

Alimentato fino a qualche decennio fa dalla sorgente naturale del torrente Busaidone tramite un chilometrico canale d’acqua scavato nella roccia, era uno dei tanti mulini ad acqua della vallata e della Contea di Modica, producendo farina fino al 1956. Oggi, unica testimonianza rimasta integra su tutto il territorio, si presenta al visitatore perfettamente funzionante, alimentato da un circuito d’acqua che percorre in parte il corso originale del canale.

Potrete così ammirare il meccanismo di funzionamento ed in particolar modo il canale dell’acqua che riempie un recipiente d’accumulo conico in pietra di 11 metri d’altezza, la ruota a palette che anziché in verticale gira in orizzontale, nella camera dell’acqua, progettata in stile arabo, e infine la stanza della molitura, caratterizzata da maestose volte e da antiche macine:

Il canale d’acqua

Si trova salendo per una vecchia scalinata in pietra: qui si è come su una suggestiva terrazza, con alle spalle le ripide rocce ed una rigogliosissima pineta e dall’altro lato la cava.

La ruota a palette

Quello della camera d’acqua è un ambiente spettacolare, ove la ruota a palette è collegata tramite un asse di ferro alle macine. Qui l’acqua crea un suggestivo gioco di colori ed è artefice di forme strane, visibile nelle stalattiti calcaree: quasi una firma naturale sula roccia del tempo che passa.

La stanza della molitura

Il cuore del Mulino, con le candide macine secolari, le volte maestose, la “mola” di pietra, le bilance di una volta, i crivelli e una serie di oggetti originali che conferiscono a questo luogo un’aura di nostalgia poetica.

Alcuni scatti pazzeschi!