Museo del carretto Siciliano
“SIMBOLO DELLA SICILIA”
Museo del carretto siciliano
Un piccolo gioiellino che si trova all’interno di una casa padronale ad Aci S Antonio (CT) che corre tutta intorno a un bel cortile-giardino.
All’ingresso, proprio accanto al portone, in un locale attrezzato a laboratorio, vi potrebbe accogliere un grande artista!
Si chiama Gaetano Di Guardo che vi accompagna lungo l’esposizione allestita in locali che una volta erano adibiti a stalle e magazzini.
La storia dei carretti, da quando sono stati inventati principalmente erano usati per trasportare merci, e ancora erano modelli semplici, non colorati come li immaginiamo oggi, agli ultimi esemplari del Novecento, quando l’introduzione delle vetture a motore e dei camion li ha praticamente mandati in pensione, relegandoli a simbolo di una cultura e oggetto da souvenir.
L artista vi racconterà l’evoluzione nella decorazione delle sponde (chiamate masciddara) che riportavano inizialmente immagini sacre, come una richiesta di protezione al santo rappresentato, e si sono poi evolute in scene sempre più ricche e dettagliate raffiguranti le gesta cavalleresche dei paladini di Francia – quegli stessi racconti rappresentati dal Teatro dei Pupi.
vi farà notare la differenza di colorazione tra i carretti di tradizione palermitana (prevalentemente sul giallo) e quelli catanesi (con prevalenza di rosso)e vi spiegherà tutte le parti che costituiscono la struttura del carretto, che funzione pratica hanno e cosa indicano le decorazioni in ferro battuto, quali artigiani erano impegnati nella realizzazione di ciascuno di questi pezzi: dal falegname al pittore, dal fabbro all’intagliatore
E’ importante pensare al presente e il futuro, perché quest’arte decorativa non si è esaurita è lui ne è la prova vivente!
E scoprire, infine, che lui è uno degli artisti siciliani che hanno dipinto a mano i frigoriferi della Smeg della collezione speciale Sicily is my love firmata Dolce e Gabbana!
Testo derivato dal blog La Paura non fa 90

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