Manifestazioni, incontri educativi, eventi, attività culturali, tutto realizzato nell’intento di valorizzare il territorio, le eccellenze agroalimentari e le tradizioni storiche e contadine della città di Avola e dei dintorni, attraverso l’opera del Museo della Mandorla.

Manifestazioni, incontri educativi, eventi, attività culturali, tutto realizzato nell’intento di valorizzare il territorio, le eccellenze agroalimentari e le tradizioni storiche e contadine della città di Avola e dei dintorni, attraverso l’opera del Museo della Mandorla.

Come nasce il Museo della Mandorla e delle Tradizioni agricole avolesi

Il museo è realizzato nella antica masseria della Famiglia Rametta, restaurata , diventata centro giovanile e culturale polivalente. Le sale del Palmento accolgono la ricca esposizione di strumenti e utensili propri della lavorazione dell’uva e dell’olio, che testimoniano l’operosità tipica del popolo avolese tanto da riportare sullo stemma della città tre api, a simbolo di tale impegno verso la madre terra. All’interno del ricco programma di attività realizzate dal e per il museo: manifestazioni, incontri con le scuole, eventi per i turisti e attività culturali volte alla valorizzazione del Museo della Mandorla di Avola e delle eccellenze agroalimentari del territorio.

Tipologia

Museo delle Tradizioni Popolari Agricole

Orari:

dal lunedì al venerdì, dalle ore 09.00 alle 12.00 e dalle ore 15.30 alle 18.00.

Pezzo Forte

macchina per sgusciare le mandorle, realizzata e brevettata da un’azienda locale avolese, di fattura contemporanea.

Ticket:

Visita semplice: € 2,00.

Visita con degustazione: € 7,00.

Info e prenotazioni:

È possibile prenotare la visita del museo al numero 0931/578003, presso Ufficio Centro Giovanile Falcone Borsellino.

E-mail: [email protected]

Visita semplice

visita guidata del campo espositivo e del museo.

Visita con degustazione

visita guidata del campo espositivo e del museo con degustazione di prodotti realizzati con la mandorla di Avola e altri prodotti locali.

Visita sabato, domenica e festivi

visite effettuate per gruppi non inferiori alle 10 persone, solo prenotando almeno 7 giorni prima.

L’ingresso al museo è possibile solo attraverso il rispetto delle norme di distanziamento anti-contagio da Covid-19:

uso di mascherina

distanza minima dagli operatori di  1 m

gruppi di massimo 15 persone

Approfondimento:

Il museo offre un percorso alla scoperta della storia della città e dei prodotti di eccellenza. Ampia esposizione di attrezzi tipici del lavoro agricolo con possibilità di degustare i prodotti locali.

Photo Credits: sito web Museo della Mandorla

Mandorle e Mitologia

Nella mitologia greca il significato del mandorlo è attribuito alla speranza e alla costanza e i suoi semi commestibili, le mandorle, sono da sempre considerati divini perché protettori della verità (il loro guscio forte e duro custodisce il seme-verità conoscibile solo se si riesce a spaccare la scorza). Legata al mandorlo vi è un’antichissima leggenda: la storia di Fillide e Acamante, una delle vicende amorose più commoventi e sfortunate che ci sia stata tramandata. Acamante era un eroe greco, figlio di Fedra e Teseo. Di lui si narra che, in viaggio verso Troia, sostò per qualche giorno in Tracia. Qui conobbe la principessa Fillide e, come tradizione vuole, non appena gli sguardi dei due giovani si incrociarono, nacque un tenero e sconvolgente amore. Ma il destino di Acamante era segnato dalla guerra di Troia: la fanciulla attese l’innamorato per dieci anni e, venuta a conoscenza della caduta di Troia, non vedendo alcuna nave all’orizzonte, immaginò che l’amato fosse morto e si lasciò morire di dolore. La dea Atena impietosita dalla storia degli innamorati trasformò Fillide in un mandorlo e quando Acamante, in realtà ancora in vita, venne a conoscenza di questa trasformazione, si recò nel luogo dove c’era l’albero e lo abbracciò con amore e con dolore. Fillide sentì quell’abbraccio e, in cambio, fece spuntare dai nudi rami dei piccoli fiori bianchi. Ancora oggi, l’abbraccio fra i due innamorati è visibile in primavera, quando i rami dei mandorli fioriscono, a testimoniare l’amore eterno dei due giovani. I fiori di mandorlo sono i primi a sbocciare in primavera e talvolta nel tardo inverno. Per questo simboleggiano la speranza, oltre che il ritorno in vita della natura ma, sfiorendo nell’arco di un breve lasso di tempo, rappresentano anche la delicatezza e la fragilità. In Sardegna il periodo della fioritura veniva, in passato, ritenuto propizio, tanto da coincidere con la stagione dei fidanzamenti: antichi riti e pratiche magiche dell’isola includono un elisir d’amore a base di fiori di mandorlo, da offrire in dono all’oggetto del proprio desiderio.

Photo Credits: Internet